La Grande Migrazione degli Gnu è uno dei fenomeni naturali più famosi al mondo. In nessun altro posto al mondo c’è un movimento di animali così immenso come la migrazione degli gnu: oltre due milioni di animali migrano dal Parco Nazionale del Serengeti in Tanzania verso i pascoli più verdi della Riserva Nazionale Masai Mara in Kenya da luglio a ottobre.

La Grande Migrazione degli Gnu è uno dei fenomeni naturali più famosi al mondo.

In nessun altro posto al mondo c’è un movimento di animali così immenso come la migrazione degli gnu: oltre due milioni di animali migrano dal Parco Nazionale del Serengeti in Tanzania verso i pascoli più verdi della Riserva Nazionale Masai Mara in Kenya da luglio a ottobre.
La migrazione deve attraversare il fiume Mara nel Masai Mara, dove i coccodrilli li predano. Questo è uno dei momenti più interessanti, perché gli animali cercano di attraversare il fiume Mara vivi. Nel Masai Mara saranno cacciati, inseguiti e investiti dai carnivori più grandi. Il Masai Mara ha anche una delle più grandi densità di leoni al mondo e non c’è da stupirsi che sia la sede del canale della BBC Big Cat Diary.

La migrazione

Il palcoscenico su cui è ambientato questo spettacolo è definito vagamente come l’ecosistema del Serengeti, circa 40.000 chilometri quadrati più o meno definiti dalle rotte migratorie dominanti degli gnu bianchi (Connochaetes tuarinus mearnsi) e comprende parti della Ngorongoro Conservation Area a sud; il Parco Nazionale del Serengeti e l’adiacente Maswa Game Reserve e altre aree “controllate” al centro, a est e a ovest; e la Masai Mara Game Reserve a nord. I protagonisti principali sono gli gnu, il cui numero sembra essersi assestato a poco meno di 1,5 milioni, con il ruolo di supporto di circa 350.000 gazzelle di Thomson, 200.000 zebre e 12.000 eland. Questi sono i principali migratori e attraversano gli areali di oltre un quarto di milione di altri erbivori residenti e, naturalmente, di carnivori. Leoni, iene, leopardi, ghepardi e predatori minori attendono con ansia l’arrivo annuale della migrazione.
In realtà non esiste una singola entità come “la migrazione”. Gli gnu sono la migrazione: non c’è inizio né fine alla loro infinita ricerca di cibo e acqua, mentre girano intorno all’ecosistema del Serengeti-Ma in un’incessante sequenza di vita e morte. L’unico inizio è il momento della nascita”, osserva l’acclamato autore e fotografo dell’Africa orientale Jonathan Scott, che ha trascorso la maggior parte degli ultimi 30 anni a raccontare gli eventi del Serengeti e del Masai Mara. Allo stesso modo, l’unica fine è la morte.
La migrazione è poco prevedibile e le domande su quale sia il mese migliore per vederla possono ricevere risposte diverse da persone diverse. Secondo Scott, “si potrebbe passare una vita intera nel Serengeti-Mara aspettando la migrazione tipica. I dettagli dei movimenti delle mandrie sono sempre diversi. È un processo dinamico che sfida le previsioni: non ci sono mai due anni uguali”.
Probabilmente l’elemento più importante dell’ambiente per i suoi abitanti è il clima e il ciclo di quattro stagioni all’anno ha senza dubbio un’influenza determinante sulla migrazione. Le stagioni sono ragionevolmente definite: la “breve stagione secca” va tipicamente da dicembre a febbraio/marzo; le “lunghe piogge” cadono in un periodo di sei settimane da marzo ad aprile e a maggio; la “lunga stagione secca” va da giugno a settembre, con le “brevi piogge” di due settimane che cadono in qualsiasi momento da ottobre a novembre. Tuttavia, non ci sono garanzie su queste date.